














Un cosmonauta arrugginito lanciato nel vuoto Vitaliano Marchetto si descrive così. Scultore e artista a tutto tondo di un secolo difficile, dove per creare si rischia di sottendere ad estetiche precostituite o logiche di mercato. Ruvido come la sabbia che lavora, cemento o pozzolana, materia fatta di strati che crescono sotto le sue mani, a suon di colpi e di carezze. Morbido come la sabbia che, bagnata d’acqua, si trasforma. In continua lotta tra l’essere più profondo e l’apparenza più fragile, i combattenti, i guerrieri e le guerriere che si figurano a noi sono forti e potenti. Potenza d’immagine e fragilità di essenza.